E’ veramente tutta colpa del Pd ?

E’ veramente tutta colpa del Pd ?

La campagna elettorale sembra essere iniziata dopo la formazione del Governo giallo-verde (sarebbe meglio dire giallo-nero). Ma il Partito democratico sembra non partecipare alla vita politica del paese.

Tutto quello che il Pd ha fatto, prima e dopo le elezioni, lo ha fondamentalmente sbagliato. Lo dimostra il fatto che al momento non è pervenuto nei sondaggi, nei dibattiti, nei circoli e nella voce dei cittadini. Per ripartire, si dice, bisogna prima capire dove si è caduti, in modo da non rischiare più di commettere l’errore precedente. In questo caso, questa buona pratica non sembra essere totalmente possibile. Sono abbastanza convinto che il Pd qualunque cosa avesse fatto (a meno che non avesse comprato voti) avrebbe perso queste elezioni politiche.

Il Pd veniva da: 3 governi, di cui uno sostituito per faccende interne, ed uno dimissionario (del quale, magari non sono un grande statista, non ho ancora capito il perchè); 18 su 20 regioni conquistate nelle amministrative di questi ultimi cinque anni; il risultato più alto (40,1%) che un partito nazionale candidato alle elezioni europee ha preso nella scorsa tornata del 2014. Tutto questo per dire una semplice cosa: c’era necessità di cambiamento. Questa spiegazione non ha nulla di teorico ma il sentimento è sembrato, almeno personalmente a me, essere molto sottovalutato rispetto a quanto osservato dai vari sondaggisti/politologi. E, a rigor di logica, non ci sarebbe nemmeno nulla di sbagliato, nel cambiare. Il problema è che in Italia, è molto più semplice perdere che vincere. Perchè vincerle, le elezioni, è praticamente impossibile. Puoi essere il partito più votato, la coailizione in parlamento più ampia, ma da solo non governi. Tant’è che se risaliamo fino a metà 2013 è toccato al Pd governare sebbene non fosse il primo partito in Italia. Quindi non è importante chi vince, ma chi perde di più. Perchè se perdi tanto, non riesci a fare opposizione. Semplificando al massimo il concetto di accountability interistituzionale, le opposizioni dovrebbero: i) fare operazione di watch-dogs rispetto all’operato del governo, più che della maggioranza in sè; ii) proporre appositamente testi di legge “inattuabili”, così giusti da dar fastidio praticamente a tutti (che ovviamente non si sognerebbero di fare se fossero loro al governo); iii) moderata ostruzione parlamentare, cioè rallentare e complicare gli innumerevoli passaggi delle leggi tra commissioni, votazioni finali e così via.

Il Partito Democratico si troverà in estrema difficoltà a fare opposizione a questa maggioranza perchè ha commesso l’errore più grande che si potesse fare quando sai di essere in difficoltà. Fare finta di niente. Ha dunque, errore mortale, permesso ai suoi avversari di dettare temi, tempi e modi della campagna elettorale, essendo dunque costretto ad inseguire gli stessi in un gioco di riproduzione sadico. Quando lo accetti, perdi. Non avendo “offeso”, ma essendosi “difeso” dagli attacchi delle altre forze politiche ha commesso un secondo errore fatale: non è riuscito ad esprimere i risultati che la legislatura conlusasi aveva ottenuto. Di conseguenza, non essendo stato in grado di dire cosa ha fatto, non ha potuto nemmeno provare a dire cosa avrebbe voluto fare, se gli elettori avessero riconfermato il centrosinistra perchè, di fatto, il centrosinsitra non esiste più: una parte se n’è andata, un’altra è in rotta di collisione col Segretario dimissionario/uscente/fantasma/nonsicapiscecosa, un’altra parte ancora ha votato per protesta (il M5S).

Se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Così è per il tasto più dolente del Partito Democratico: Matteo Renzi.  Colui che doveva rottamare la classe politica italiana, il Senato, il Cnel e il proporzionale è stato risucchiato dal sistema e sputato fuori. Ha, semplicemente, perso. E continuerà a farlo. La priorità del Pd è darsi una linea politica, un leader e seguire quella linea rispetto a: i) coordinamento col territorio, vero asso nella manica del pd; ii) posizioni da seguire rispetto alle votazioni e all’agenda parlamentare; iii) leadership di un centrosinsitra che deve essere ricompattato.

Dunque, per provare a rispondere alla domanda iniziale: è colpa del Pd tanto quanto pensiamo che lo sia. Ci vuole tutto il tempo che ci vuole per risollevarsi ma, vi prego, fatelo in fretta.

Category: Politica

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